Esistono delle tecniche di ricamo particolarmente utili per ottenere degli effetti meravigliosi su oggetti e accessori che caratterizzano piacevolmente la propria routine quotidiana. Oltre al consueto punto croce, c’è anche il punto erba, una metodologia semplice capace di stimolare l’inventiva e la creatività persino in quelle persone che non hanno una notevole dimestichezza con un’attività del genere. Le molteplici funzionalità di questa tecnica possono essere insegnate anche ad un bambino aumentando, così il livello di inclusione che va necessariamente sviluppato tra genitore e figlio. Consulta Calciomercato Live, un sito che si occupa di innumerevoli tematiche pubblicando quotidianamente news e curiosità.

Punto erba: ago e filo da usare per iniziare alla grande

Per iniziare ad usare il punto erba, occorre avere con sé gli strumenti necessari per conseguire dei risultati all’altezza della situazione. Pertanto, va scelto il tessuto su cui ricamare – cotone, lino, jeans o altri ancora. Dopodiché, occorre procurarsi un ago e filo per il ricamo, oltre che una carta carbone o dei decalcabili in grado di trasferire il disegno da realizzare sul tessuto prescelto.

Ad ogni modo, prima di iniziare in maniera concreta, ci si può comunque esercitare con uno scampolo di cotone inutilizzato (un vecchio lenzuolo o un panno per la cucina) e con un disegno semplice da imprimere sulle superficie interessata mediante la carta carbone o svolgendo una lavorazione a mano libera.

Dopo aver acquisito una buona dose di manualità, si può partire per dare pieno sfogo alla propria creatività. Andando da sinistra verso destra, l’ago deve entrare dal rovescio per poi uscire sul dritto del lavoro da completare. Contestualmente, bisogna contare il numero di fili di tessuto ultimati per poi infilzare nuovamente l’ago e ripetere l’operazione iniziale. Dopo diversi tentativi, si affinerà una tecnica versatile e che non conosce alcun genere di limite.

In più, l’esperienza contribuirà ad ottimizzare i tempi di realizzazione contemplando, in modo naturale, la lunghezza dei fili creati e la quantità degli stessi necessari per un lavoro omogeneo.  A quel punto, si potrà valutare anche l’impiego di una variante, ossia il punto erba doppio. Questa tecnica si differenzia dalla precedente poiché l’ago da ricamo impiegato va fatto uscire sul dritto a metà. Così facendo, si concretizzeranno degli effetti sorprendenti, oltre che originali ed esclusivi.

Il punto erba può essere usato in vari modi seguendo determinate linee guida. Basti pensare al nome e al cognome del proprio figlio, da ricamare con linearità su sacchette, grembiuli, cuscini, borsette o lenzuoli. Oppure, a quei piccoli disegni da apporre sui bavaglini, un tocco di vivacità per i pasti essenziali del diretto interessato. Inoltre, non si possono non citare quei motivi da rifinire su un fiocco nascita o su un quadretto che celebra – o ricorda – il lieto evento.

Infine, per bambini un po’ più grandi, c’è la possibilità di personalizzare i loro indumenti ricamando dei disegni semplici come casette, alberi, barche, nuvolette e cuori ed esaltando quel pizzico di creatività che, a conti fatti, non guasta praticamente mai.