Per crowdfunding si intende una forma di finanziamento collettivo determinato da un gruppo di persone che mettono a disposizione il proprio denaro a supporto di altre persone od organizzazioni. Può essere adattato a diverse iniziative, dalla “semplice” raccolta fondi a scopi umanitari fino alla partecipazione imprenditoriale, passando per la ricerca scientifica. Potenzialmente dunque, si può ricorrere e/o partecipare al crowdfunding per qualsiasi genere di attività che richieda l’ausilio di iniezioni economiche. La chiave di volta di questo sistema è senza dubbio l’abbattimento delle barriere tipiche dell’investimento finanziario tradizionale, spesso complesso nel suo raggiungimento. Il crowdfunding ridisegna dunque le regole del gioco finanziario, partendo dal basso e avvalendosi di una componente etica e solidale: la forza del gruppo (non a caso la parola deriva dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento).

Crowdfunding: storia ed evoluzione

Il Crowdfunding  trova i suoi natali in Australia e negli Stati Uniti, approdando in Italia tra il 2005 ed il 2008. A dare il via a questo fenomeno nel nostro Paese è stata Produzioni dal Basso, una piattaforma storica in ambito europeo che nel 2005  ha  lanciato un servizio online per finanziare progetti sul web. Tra il 2010 ed il 2011 arrivano poi le principali piattaforme extra-europee, come ad esempio l’americana Kickstarter. Nel 2012 il fenomeno fa uno scatto in più, “regalandosi” l’opportunità di diversificare i modelli di intervento.

Raccontando questa breve storia circa la nascita di questo fenomeno, isoliamo sin da subito alcune parole chiave che determinano le caratteristiche principali del crowdfunding: “web” e “modelli”.

Analizziamole insieme.

Il Web

Il Crowdfunding è direttamente proporzionale al web, è essa infatti la piattaforma principe che consente l’incontro e la collaborazione tra i soggetti coinvolti nei progetti. “L’ascesa del crowdfunding negli ultimi dieci anni deriva dal proliferare e dall’affermarsi di applicazioni web e di servizi mobile, condizioni che consentono a imprenditori, imprese e creativi di ogni genere di poter dialogare con la crowd per ottenere idee, raccogliere soldi e sollecitare input sul prodotto o servizio che hanno intenzione di proporre” – così cita il Framework for European Crowdfunding.

I modelli

Se inizialmente la tendenza era quella a finanziare progetti tipicamente “web”, con il passare del tempo il crowdfunding si è ampiamente stratificato distinguendosi in base alle finalità, alla tipologia di finanziamento e alla tipologia di remunerazione del finanziatore:

  • crowdfunding donation based: è una tipologia di finanziamento che prevede la raccolta fondi per iniziative senza scopo di lucro (modello principalmente adottato per scopi umanitari)
  • crowdfunding reward based: per una donazione in denaro è prevista una ricompensa non in denaro come ad esempio un premio, un riconoscimento etc
  • crowdfunding lending based: forma di microprestiti a persone o imprese
  • crowdfunding equity based: è una delle forme più diffuse che prevede la partecipazione al capitale sociale dell’impresa richiedente e si tratta dell’unico modello attualmente regolamentato in Italia.

Il Crowdfunding Immobiliare

Se siamo arrivati fin qui abbiamo appreso alcune nozioni fondamentali: il crowdfunding può essere applicato a qualsiasi tipologia di attività che prevede la necessità di accedere ad un finanziamento per realizzare un progetto; il crowdfunding si realizza attraverso diversi modelli di applicazione.

Uniamo a questo punto i due ambienti e parliamo di Crowdfunding Immobiliare.

 

Il crowdfunding immobiliare risponde ad entrambe le caratteristiche sopra citate, trattandosi di un sistema di finanziamento collettivo teso all’acquisto di un bene immobile da destinare all’affitto o alla vendita ed utilizzando principalmente i modelli di lending ed equity crowdfunding.

Nasce con lo scopo di “democratizzare” il settore immobiliare rendendolo accessibile a “chiunque”.